camminare come pratica di stupore
Ideazione → André Breton, Paul Éluard, Tristan Tzara e un manipolo di altri artisti dello sguardo il 14 aprile 1921
Cosa
A cent’anni e poco più dal mitico ed “inutile” attraversamento degli anonimi sobborghi di Parigi, compiremo assieme per le strade della città un atto semplicemente estetico, dunque letteralmente conoscitivo. Cellulare spento e sensi spalancati, cammineremo lentamente guardando con cura, respirando e ascoltando i molteplici suoni della città.
A turno ogni partecipante guiderà la fila silenziosa di guardanti, lasciandosi condurre dalle forme e dai dettagli del mondo circostante: un piccione, la luce accesa dietro a una finestra, la maniglia di un portone, una pianta in fondo a un vicolo, il profumo di un camino, la voce di qualcuno in cui ci si imbatte, una musica in lontananza.
Bisogna lasciarsi perdere diceva Walter Benjamin, uomo saggio.
Obiettivo
Cercare di svelare gli elementi solitamente invisibili di uno spazio anonimo, senza compiere alcuna azione speciale oltre il semplice e profondo guardare.
Senza lasciare tracce, senza aspettarsi altro se non le mondane epifanie che i nostri sensi sapranno cogliere.
Creare una temporanea comunità di “guardanti”, cercando quella diminuzione di sé che sola permette al mondo di rivelarsi.
Come
Durata: 2h 30 circa
→ breve introduzione e contestualizzazione storico-artistica di ciò che si sperimenterà + piccoli esercizi di rilassamento e attenzione | 40’
→ passeggiata dadaista | 90’
→ libera condivisione di vissuti e pensieri, bevendo un tè | 20’
Per chi
max 20 adulti
Esigenze tecniche
– Un videoproiettore
– Uno spazio silenzioso e confortevole in cui introdurre e concludere l’esperienza
– Il necessario per offrire un tè (o altra bevanda) ai partecipanti
Conduzione
Michele Pascarella
critico e studioso di teatro, danza e arti visive
curioso di altre arti
ufficio stampa e comunicazione di progetti artistici e culturali
camminatore
info e contatti 346 4076164 michelepascarellateatro [at] gmail.com