Ideazione Monica Morini, Bernardino Bonzani, Annamaria Gozzi
In collaborazione con i rifugiati e richiedenti asilo del progetto Sprar e Cas, Coop Dimora d’Abramo
L’idea di Gheto Stories prende vita dalle memorie raccolte duranti i laboratori con i giovani rifugiati del progetto Sprar del Comune di Reggio Emilia. Il Gheto è un luogo delle città dove si raccolgono i giovani, anche quelli che non hanno più nulla, per sognare futuro. Nel Gheto tutto è possibile, fare il tè senza il tè, sorseggiare il gusto della condivisione. Se molti sognano insieme la stessa cosa, quella diventa possibile. Nel Gheto una pentola vuota si riempie prima di acqua poi di storie, ogni persona può contribuire con il poco che ha.Un ciuffo di menta, un po’ di zucchero, la legna per il fuoco, un bicchierino, un fiammifero, un canto, un pezzo di vita.
“Non solo a vendere e a comprare si viene ad Eufemia, ma anche perché la notte accanto ai fuochi tutt’intorno al mercato, seduti sui sacchi o sui barili o sdraiati su mucchi di tappeti, a ogni parola che uno dice – come “lupo”, “sorella”, “tesoro nascosto”, “battaglia”, “scabbia”, “amanti”- gli altri raccontano ognuno la sua storia di lupi, di sorelle, di tesori, di scambi, di amanti, di battaglie. E tu sai che nel lungo viaggio che ti attende, quando per restare sveglio al dondolio del cammello o della giunca ci si mette a ripensare tutti i propri ricordi a uno a uno, il tuo lupo sarà diventato un altro lupo, tua sorella una sorella diversa, la tua battaglia altre battaglie, al ritorno da Eufemia, la città in cui ci si scambia la memoria a ogni solstizio e a ogni equinozio.”
Calvino – Città invisibili