L’Appennino perduto ha una voce, la porta il vento tra le tofe, le pietre.
C’è un paese, una strada che attraversa una vita intera, i gesti della fatica e i riti della festa, l’infanzia degli zoccoli, le mani che intrecciano, tagliano, scavano, cuciono. Le valigie di chi parte, le albe e i tramonti, un mare di nostalgia e una pentola d’oro sepolta chissà dove.
I ricordi sono semi da piantare, se non stanno tutti in testa. I desideri sono già ricordi, scrive Calvino. La memoria è qualcosa che abbiamo conservato, qualcosa che abbiamo perduto, però è anche qualcosa che desideriamo. Il desiderio è dentro il ricordo e il ricordo contiene il desiderio.
L’evento è a cura del TeatrO dell’Orsa sotto la direzione artistica di Monica Morini e Bernardino Bonzani
Per un’esperienza immersiva completa, poi, a disposizione dei visitatori ci sarà la macchina sonora itinerante che viaggerà attraverso i sette borghi piceni, un enorme chirocefalo dei Sibillini immersivo in cui perdersi tra le parole, i suoni e i racconti del festival.
Evento gratuito su prenotazione