Giovedì 17 novembre | ore 16.30
Auditorium Chiesi Foundation – Parma (PR)
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Domenica 20 novembre | ore 17.00
Palazzo del Mago – Mantova (MN)
Mi avevano chiesto di portare parole sulle culle dei prematuri, di accendere di storie il Reparto di Neonatologia dell’Ospedale di Reggio Emilia, città dove vivo e lavoro. Sentivo in modo cristallino di camminare in bilico dove la vita sboccia e traballa. Ho deciso di domandare ad altri bambini, alleati potenti, di aiutarmi a trovare il filo da tessere insieme per convincere i più piccoli ad aprire gli occhi da questa parte». «Stava prendendo corpo dentro il Reparto di Neonatologia di Reggio Emilia la volontà di donare uno spazio di nutrimento per genitori e bambini, fatto di parole, di albi, di storie, di rime. Abbiamo creato una bibliografia in collaborazione con il sistema bibliotecario della città e una bella libreria per ragazzi, Il semaforo Blu. Ho incontrato il personale e i genitori, lavorato sul valore della memoria delle storie, delle parole e delle rime e dei canti che custodiscono il suono di ogni inizio in noi. Poi nella giornata del prematuro abbiamo donato la nostra ballata. Da anni ricerco in teatro la voce dell’altro, la interrogo, domando ad adulti, bambini, anziani, rovescio l’orecchio e raccolgo incandescenze e visioni ferme dentro frammenti di storie, risposte fulminanti a domande che grattano nelle pieghe del vivere. Lo faccio nelle biblioteche, nelle scuole, nelle piazze, compongo ballate fatte dalle parole ascoltate e registrate; ho composto le ballate della scuola, della famiglia, della cittadinanza, della casa, del lavoro. La ballata è una formula che lascia libertà al respiro di incontrare la diversità del pensiero dell’altro in un moto
aperto, come la vita». Monica Morini